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Sono d'accordo anch'io che probabilmente le E 656 tirerebbero avanti 70 anni. Sono d'accordo anch'io che siano particolarmente affidabili: non lo metto in dubbio. Ma tutto ciò non contrasta sul fatto che fossero nate su una tecnologia d'anteguerra, di 40 anni prima: è come se oggi ci rimettessimo a fare una D 445 (anche quelle anche quando erano nuove non recentissimissime come progettazione, i motori diesel erano vecchiotti) tale e quale perchè quelle che abbiamo già oggi stanno cadendo a pezzi e le motrici diesel che offre il mercato sono troppo pesanti. Il discorso è molto simile.
Il fatto è, che per quanto belle, romantiche, rombose, hanno 12 motori di costosa manutenzione, hanno numerose parti meccaniche di onerosa manutenzione, sono molto meno confortevoli (in termini di rumore, confort, ecc.) per i macchinisti rispetto ad una macchina moderna, richiedono anche probabilmente (non ho i dati, vado a naso) maggiori tempi di fermo e maggiore frequenza per manutenzione ordinaria e/o straordinaria. Tutte cose che oggi, con l'ineluttabile processo di modernizzazione delle ferrovie, non sono più accettabili. Le E 464 costano (relativamente) poco, sono standard, sono confortevoli per il personale, non costano troppo di manutenzione, ecc. Sembrano lavatrici, all'appassionato dispiace, a tutti gli altri, no. Ovvio che riparare una scheda elettronica in viaggio è un filino difficoltoso anche se si fosse un dott. ing. elettronico, e quindi in caso di un guasto anche di lieve entità, ma che pregiudichi il proseguimento del viaggio, si è costretti a chiedere riserva. Certo è che se si facesse un filino più di manutenzione, ed un filino più accurata, sarebbe meglio.
Per chi (continuando ad infischiarsene di quel che si scrive, ma proseguendo dritti per la propria idea, lancia in resta) dico che anch'io ho nostalgia per la ferrovia che ho potuto vedere negli anni '90, più che altro perchè sono ricordi di bambino che andava in stazione a vedere i treni passare con il nonno (o con la prozia!), tanto che sapeva l'orario a memoria, meglio dell'orario Pozzo. La stazione era quella di San Felice sul Panaro, sulla Bologna-Verona: IR per il Brennero con MDVE e Tigri, mercioni con caimani o Tigri ancora, gli IC, I Pendolini che talvolta fermavano per incrociare, i carri merci (accantonati, credo) nello scalo, con il coccodrillo per i carrellaggi verso il mulino (visto personalmente carro davanti a mulino...), la cabina ACE "Mussolini" col Deviatore che faceva gli annunci con l'interfono, il vecchio scalo per il raccordo SEFTA pieno di ortiche e sterpaglie, i 4 binari di circolazione che profumavano di creosoto, ecc. Però anche negli anni '90 (e Moretti non c'era!) furono fatte le belle cagate, come inaugurare un raccordo verso la zona industriale che l'unico treno che ha visto è stato quello inaugurale (per fortuna, altrimenti non sarei a scrivere qui! Quante passeggiate fatte su quei binari). Oggi la stazione, col raddoppio, si è ammodernata, con nuovi marciapiedi alti, nuove pensiline, sottopassaggi, ecc. Dopo che è stata abbattuta la cabina ACE e lo scalo, finiti i lavori, è stato chiuso, il FV sembra piccolino rispetto a tutto ciò che c'è intorno: quantomeno non è deturpato dai vandali, il comune l'ha dato in gestione alla scuola di musica. I treni però sono molto più frequenti, in mezz'ora ogni mezz'ora puoi andare a Bologna (anche se l'ultimo treno dal capoluogo regionale alle 22:30 è migliorabile...), oppure ogni ora a Verona. E se si decidessero a completare davvero il raddoppio (manca il BACC tra San felice e Poggio Rusco) la situazione potrebbe anche migliorare. La linea è sicura con l'SCMT, i treni (quantomeno quelli per Bologna, curati da TPER) sono moderni e puliti (Vivalto + E 464), anche se mancano un po' di servizi importanti (ma ci sono diverse Frecce per Brescia e Bolzano, oltre agli IC DB-OBB per Bologna, se ancora li fanno) e merci...
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