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Articolo, a firma di Matteo Buffetti, apparso su L'Automobile, rivista mensile dei soci A.C.I., numero di Gennaio 2006.
S'intitola: "L'amianto non fa paura".
Ve lo riporto integralmente:
"Il pericolo di contaminazione di sostanze pericolose come l'amianto o l'uranio? Praticamente è uguale a zero". Catello Masullo, ingegnere espero della sicurezza nei cantieri per le grandi opere di ingegneria, non ha dubbi: non esistono rischi di contaminazione in seguito agli scavi per la costruzione della galleria in Val di Susa per la Torino-Lione. E smonta così una dele argomentazioni a sostegno delle proteste locali.
"Anche se fosse confermata la presenza di giacimenti di uranio e di amianto nella sede che ospiterà il nuovo tunnel, gli abitanti della zona possono dormire sonni tranquilli", assicura Masullo. "Queste sostanze sono dannose soltanto se vengono liberate nell'aria, e da tempo è disponibile una tecnologia d'avanguardia in grado di impedirlo mediante sofisticatissimi sistemi di aspirazione dell'aria all'interno dell'area interessata. Non si tratta di misure facoltative, ma di un protocollo regolato da una legislazione severissima in materia. Tanto per intenderci, la Legge 494/95 stabilisce la redazione di un piano per la sicurezza già in fase di progetto. In più, obbliga la designazione di un responsabile dei cantieri."
Morale della favola: esistono sia la tecnologia per preservare ambiente e popolazione sia le norme affinché venga applicata. Anche la Commissione europea è intervenuta per togliere ogni tipo di preoccupazione. Dopo aver ribadito la strategicità e la prioritùà della Torino-Lione, Bruxelles si impegnerà per dimostrare che i rischi paventati dai manifestanti sono infondati. In particolare, nei giorni di proteste in Val di Susa il portavoce del Commissario Ue ai Trasporti Jacques Barrot, Stefaan De Rynck, ha affermato che spetta alle autorità italiane intervenire sulle manifestazioni degli abitanti locali, ma ha anche ricordato che la coordinatrice per la Ue del corridoio Quinto, Loyola De Palacio, ha promesso di avviare un tavolo di dialogo per dare chiarimenti sul progetto.
"De Palacio" ha detto "ha anche proposto di nominare due esperti europei pronti a collaborare e informare per far capire che non c'è alcun rischio. Per esempio, sull'eventuale presenza di amianto ormai esistono tecniche in grado di proteggere e minimizzare qualsiasi pericolo."