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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: martedì 2 settembre 2014, 22:47 
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TRACCIATO
Vedendo il disegno postato da red707 noto che ci sono due raddoppi consecutivi in zona nascosta.
Se non si vuole complicare molto la parte elettrica occorre che gestiscano treni unidirezionali.
Possono contenere fino a due treni. Mandandone un altro, esso si fermerà al primo raddoppio, mentre partirà quello sull' altro binario. A sua volta questo si fermerà al raddoppio successivo e partirà quello che era già lì. Ha le stesse prestazioni di un blocco automatico a 3 sezioni.

Quando si vuole invertire il senso di marcia, occorre svuotare i raddoppi chiamando in stazione tutti i treni, poi si può iniziare ad inviarli in senso opposto di nuovo verso la zona nascosta. Come modello di esercizio mi pare un po' complicato.

Il punto è proprio la bidirezionalità del tratto nascosto. E' indispensabile che il meccanismo possa gestire contemporaneamente treni in entrambe le direzioni.
Potrebbe essere, come affermava Bomby, un fascio di tre binari originato con scambi tripli.
Il fascio a tre binari gestisce tre treni, ovvero uno in più dell' originale, ma i treni possono avere direzioni diverse. Occorre, però, pensare a come gestire la zona nascosta.

MANUALE
Un modulo ad assorbimento (circuito di binario) per ogni scambio triplo ed uno per ogni binario di raddoppio.
Lato cuore degli scambi, il circuito di binario non potrà coincidere con la giunzione, ma dovrà essere fatta una giunzione isolata a 5 .. 10 cm di distanza per evitare interferenze fra i rotabili.
Poi si potrà gestire con un piccolo quadro sinottico con cui vedere l' occupazione dei binari nascosti e che raggruppa anche i comandi per gli scambi.
Necessita di avere assi conduttivi almeno sull'ultimo vagone, meglio se tutti o quasi tutti. Ma non è una cosa difficile.

AUTOMATICO
Una estensione del sistema precedente può avere la visualizzazione tramite schermo PC con programma di circolazione automatica, limitato alla zona nascosta. La zona in vista sarà a comando manuale.
Si dovrà pensare ad un sistema (levetta del segnale o qualcosa di simile) per comandare al sistema automatico quale treno far uscire dal ricovero inferiore.

CINTURA
Altrimenti, aumentando la complessità, ma aumentando i treni stivabili a 6, si potrebbe inserire al piano inferiore una cintura (vedi sistema di Klausen21).
Ecco una possibile attuazione :
Allegato:
Cintura con discese a doppio binario - 1.JPG
Cintura con discese a doppio binario - 1.JPG [ 97.16 KiB | Osservato 6617 volte ]

L' ho disegnato anche con salite a semplice binario. Se interessa lo metto.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: martedì 2 settembre 2014, 22:47 
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Erroneo doppio invio. Cancellato.

Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: martedì 2 settembre 2014, 23:19 
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Ma perchè complicarsi la vita, a questo punto basta un "osso di cane" con due raddoppi e blocco automatico.
Quando vuoi fare manovre in stazione, blocchi la circolazione, e isoli i binari di linea per evitare corti.
Diversamente ci vogliono le aste di manovra.


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: martedì 2 settembre 2014, 23:36 
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Dimentichi una cosa, i due tratti con raddoppio nascosti sono interposti tra 2 tratti visibili: rispettivamente la stazione e la linea di parata. In questo modo la circolazione è sempre molto (virtualmente) lunga. Nel senso che un treno percorre un tratto visibile, poi passa un certo intervallo prima che quel treno sia di nuovo in vista, mentre le tratte visibili vengono percorse dagli altri.

Inoltre in realtà c'è sempre un solo treno in movimento alla volta, quindi anche il cambio di direzione è in realtà possibile senza troppi problemi.

Con quel numero di binari, è possibile la circolazione fino a 4 treni: 2 ad occupare i raddoppi, uno in circolazione e uno fermo in stazione, più eventualmente qualcos'altro "parcheggiato" nei tronchini di stazione.


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2014, 8:34 
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[quote="red707" ...
Inoltre in realtà c'è sempre un solo treno in movimento alla volta, quindi anche il cambio di direzione è in realtà possibile senza troppi problemi.
...[/quote]

Quanti treni sono in circolazione non modifica la realizzazione dei circuiti elettrici necessari a quel lay-out. Tanti raddoppi = tanti sistemi di gestione.

A mio parere, si ti interessa di più la circolazione rispetto alle manovre, ti conviene, almeno, considerare la forma ad osso di cane con un solo raddoppio (max 2) unidirezionale, ti semplifica di parecchio la parte elettrica, e con un semplice BA ottieni gli stessi risultati: in pratica un relè ogni BA + un relé ogni raddoppio, gli schemi sono stati pubblicati in precedenza per il raddoppio, per il BA in rete si trovano, oppure basta chiedere che sono, quasi, già pronti.
Con l'osso di cane simuli una linea a doppio binario.


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2014, 12:45 
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Avevo provato l'osso di cane, ma mi complica parecchio le geometrie rispetto allo spazio disponibile, senza considerare che rende la circolazione molto più monotona.

La soluzione che ho studiato, con una linea singola e una linea di parata, alla fine ha lo stesso effetto di far sembrare che siano 2 linee differenti (soprattutto considerando gli smistamenti nascosti, siano essi digitali o elettromeccanici):

- Con quella specie di 8 "ritorto" la direzione di circolazione tra linea di stazione e linea di parata è pure invertita, cercando di evitare il più possibile l'effetto "ottovolante"
- Le curve in vista sono tutte "larghe" (la più stretta è di 650mm di raggio, che scendono a 480 per le parti nascoste, in ogni caso "prudenziale" per evitare problemi con rotabili che non riescono a fare curve strette).
- C'è un piazzale di stazione di dimensioni credibili per una piccola stazione (sui 2 metri), pur con i compromessi dovuti allo spazio disponibile.
- Le curve ai lati della linea di parata sono allo stesso livello (niente salite o discese), quindi i convogli saranno in grado di percorrerla in piena velocità.

Il tutto cercando inoltre di avere una dimensione di stazione (e un piano di binari) credibile. Una linea a doppio binario dovrebbe avere perlomeno 4 binari di corsa e con piazzali più lunghi, una stazione di una linea a binario singolo più o meno può essere di quelle dimensioni lì. In ogni caso la lunghezza del binario è tale che fino ad un etr-610 ci sta (215cm). Così come un Vivalto completo (170cm) o un regionale a 5-6 carrozze (170-200cm). Ovviamente non ci sta un frecciarossa (nè come linea, né come ambientazione), ma dato che non ho intenzione di spendere parecchie centinaia di euro nel modello acme, il problema non si pone :)


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2014, 23:00 
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Forse l'hai scritto, ma ricordalo, giusto per, quanto spazio hai?
Quindi per arrivare a dei suggerimenti concreti e fattibili, hai deciso se la circolazione la intendi fare mono o bidirezionale?
Per intenderci senza ombra di dubbio: solo precedenze (monodirezionale), incroci (bidirezinale), e quanti raddoppi oltre la stazione?
Una volta che hai deciso, farti una descrizione precisa del funzionamento ci vuole poco, la scelta dei componenti viene dopo.
Ma detto per inciso, e come informazione pereliminare e di massima, e visto che ti preme molto, con due raddoppi (stazione e uno in linea), a meno di non poter acquistare a prezzi da installatore, oppure avere amici che ti danno del materiale, fai alla svelta ad andare oltre i 50 € che ti sei immaginato.


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2014, 23:06 
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Anche una stazione su linea a due binari può essere piccola, basta usare gli artifizi del reale: binario di precedenza centrale a servizio dei due di corsa.
Come spesso accade i binari dei piccoli scali merci di tali stazioni sono accessibili solo da un binario: quindi la necessità di scambi e spazio è ridotta, e sul plastico una copia di scambi può essere immaginata non in vista, pertanto non esserci.


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: giovedì 4 settembre 2014, 13:45 
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Vediamo un po' in modo da fare una botta di conti....

Allora, vediamo se ho capito bene, ho buttato giù uno schema di come potrebbe essere un collegamento. In realtà per semplicità è solo "mezzo" collegamento nel senso che comanda solo il passaggio da corretto tracciato a deviata, non viceversa (ovviamente il secondo reed e il secondo relé avranno comportamento speculare). Ho omesso anche il diodo&co. per semplificare lo schema.

Allegato:
reed1.jpg
reed1.jpg [ 40.78 KiB | Osservato 6479 volte ]


C'ho preso? Ho pensato che dovendo muovere 2 scambi, inutile sovraccaricare i singoli contatti, perciò ho pensato di usare un DPST anziché collegare due contatti all'uscita di un SPST.

Questo potrebbe essere un relé adatto? Relè monostabile DPST-NA Omron G4W-2214P-US-HP-DC12, 10 A, bobina 12 V dc, montaggio PCB http://it.rs-online.com/web/p/rele-monostabili/8074034/


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: giovedì 4 settembre 2014, 18:49 
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Il punto è che se il magnete per qualche motivo si ferma sul reed, il relè resta eccitato e la bobima del motore dello scambio si frigge in pochi attimi.
Devi prevedere una protezione tipo scarica capacitiva. Con pochi componenti di bassissimo costo sei al sicuro.
Per i dettagli lascio intervenire chi è più esperto di me.
Io non ne capivo una mazza quando ho intrapreso la costruzione del plastico e solo studiando e facendo tesoro dei preziosi consigli di chi ne sa davvero (alcuni sono già intervenuti qui), sono riuscito a realizzare addirittura delle schede elettroniche per gestire il sistema di blocco automatico e la concatenazione dei segnali.
Ciao,
Ciro


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: giovedì 4 settembre 2014, 19:27 
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ciruxtrain ha scritto:
Il punto è che se il magnete per qualche motivo si ferma sul reed, il relè resta eccitato e la bobima del motore dello scambio si frigge in pochi attimi.
Devi prevedere una protezione tipo scarica capacitiva. Con pochi componenti di bassissimo costo sei al sicuro.


Sì, infatti, quella è già prevista, sia come meccanismo di protezione che per la forza, considerando che il circuito deve muovere 2 scambi contemporaneamente, soprattutto se poi userò i motori peco che sono sull'assetato...


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: giovedì 4 settembre 2014, 19:44 
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red707
ok, hai amplificato il segnale che giunge dal reed. Bene.
Ma, come nota anche ciruxtrain, se il magnete si ferma sul reed, allora l' elettromagnete dello scambio continua ad essere alimentato.
Devi anche separare il circuito dei reed e bobine da quello degli elettromagneti.
Precisamente :
- ok reed e bobine relè alimentati a 12V
- bobine scambi e contatti relè, invece, vanno alimentati a 15 Vac, altrimenti ti occorre quell' alimentatore da Startrek che avevi citato
Poi, per completare il circuito, devi mettere un altro relè e ripetere il circuito per l' altro binario.

Bene. Allora :
- se sostituisci ai due relè un solo relè bistabile, allora ti ritrovi gratis il commutatore di alimentazione ai binari, che ora hai lasciato agli scambi. Notare che, in caso di contatto rovinato, è assai più semplice sostituire il relè piuttosto che lo scambio.
- se comandi le bobine degli scambi con scarica capacitiva, elimini il problema del magnete che si ferma sul reed, e cessa la necessità di una alimentazione in altrenata.
Ed è il circuito che ti avevo mostrato.

Però, capisco una cosa. Se mi danno uno schema e mi dicono di usarlo, non c' è verso. Prima voglio capire bene come funzione, poi voglio capire se è veramente adatto alla mia necessità.
Quindi capisco il tuo approccio nel fare un passo alla volta. Meglio andare piano e capire cosa si fà, che arrivare in fondo senza dominare il sistema.

Poi capisco anche che, fra n-mila pagine di interventi, sia difficoltoso spulciare e capire i punti da seguire e quelli da scartare.

Continua a progettare !


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: giovedì 4 settembre 2014, 20:51 
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ste.klausen21 ha scritto:
red707
Però, capisco una cosa. Se mi danno uno schema e mi dicono di usarlo, non c' è verso. Prima voglio capire bene come funzione, poi voglio capire se è veramente adatto alla mia necessità.
Quindi capisco il tuo approccio nel fare un passo alla volta. Meglio andare piano e capire cosa si fà, che arrivare in fondo senza dominare il sistema.


Esattamente, essendo una cosa nuova per me, voglio prima capire perchè funziona, poi farò una botta di conti e di valutazione di pro e contro... magari alla fine decido di gestire tutto via software :)

P.S... Sei di Faenza? Rimanendo in tema di treni, noi abbiamo appena fatto questa....

http://www.youtube.com/watch?v=ggopeUsuwSM


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: venerdì 5 settembre 2014, 10:07 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Bene sulla sperimentazione, e sul voler capire i principi di funzionamento di base, però ...
Però, sarò insistente, decidi cosa vuoi veramente, come ti è stato (r)ridetto pochi post fa, il principio è un conto, ma all'atto pratico devi tenere conto anche delle carattristiche / necessità delle apparecchiature che ti servono.
Attento, che ti servono, non quelle che pensi di utilizzare.
Mi pare di capire che il concetto del sensore che comanda il relè lo sapevi già da prima, è tutto quello che viene dopo che ancora ti manca, che sarebbe quello che ho scritto dopo il secondo però di cui sopra.
Alla fine non è complicato come sembra, ma bisogna ragionare linearmente in funzione dell'obiettivo, solo così s'imparano le tecniche da usare contemporaneamente, le singole techiche si imparano subito, è roba abbastanza elementare, è loro combinazione che non la trovi scritta in nessun libro di testo: è una materia infinita.
Per ottenere il risultato che vuoi, devi utilizzarne circa una decina*, qui, anche dopo mesi di post sul forum non ci salti fuori, non perchè ti arrivano risposte errate, ma solo perchè è impossibile che tutte arrivino al momento giusto del discorso.

* Come dicevo, alcune tecniche non dipendono: dall'elettrotecnica, dall'elettronica o dalle tecniche di automazione, ma sono vincolate alle appercchiature che intendi utilizzare. In questo caso molto dal tipo di comando che utilizzarai per gli scambi, e dal come comandi le locomotive: analogico o digitale.

Ad esempio, se al posto delle bobine Peco, usi i motori Conrad, in colpo solo risolvi diversi problemi.
Se migliori ancora la scelta dei motori per gli scambi, ottieni ancora di più, gli oggetti in se stessi hanno certamente un costo maggiore di un relè, ma alla fine ti costa meno di 4/8 relè cablati per ogni raddoppio, senza dimenticare che a livello di possibilità di gestione vai ben oltre quello che ti pernette una logica cablata, e se un giorno decidi di fare qualche modifica alla gestione, giravite e forbice, restano nella cassetta degli attrezzi, magari non ti serve neanche il PC.


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 Oggetto del messaggio: Re: (Elettro)tecnica. Reed e scambi
MessaggioInviato: venerdì 5 settembre 2014, 11:32 
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Iscritto il: giovedì 2 gennaio 2014, 16:13
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Località: Bassa Romagna
In realtà per le mie esigenze dei relé ne bastano 4: 2 per ogni coppia di scambi "nascosti". Mi servono solo per la gestione sotterranea, tutto il resto a vista non ho intenzione di automatizzarlo. Piuttosto, ma quel modello di relé che ho trovato su RS online sarebbe quello giusto?

Ma prendiamola anche da un'altra parte già che ci siamo, perchè è un'altra cosa che non ho capito... supponendo di cambiare completamente approccio e fare tutto in digitale, ci vogliono moduli di feedback e decoder scambi. Ciò che non ho capito è la centralina... ovvero... sì so cos'è, ma dato che ci sono centraline collegabili via usb al computer, a quel punto tanto vale fare il salto della quaglia... il problema è: è possibile avere un'interfaccia con il computer che alimenti tracciato e moduli/decoder, senza dover comprare la centralina? Perchè in quel caso, se gestisco il tutto via software, solo con i soldi risparmiati in una intellibox compro tutto quello che serve...


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