Bomby ha scritto:
Fiorenzuola d'Arda è il prototipo che uso io per la costruzione di una stazione a 3 binari su una linea a doppio (vedi plastico di umbriele, ad esempio). Però male si addice alla presenza di un DL. Il tuo progetto ha anche il difetto della scarsa accessibilità e della scarsa scenicità.
Uao! Grazie per la risposta...cerco di rispondere a tutto...
Bomby ha scritto:
Partiamo dal principio, stasera che ho un po' di tempo. Qual è l'epoca di ambientazione del tuo impianto? La regione l'ho già intuita, Emilia-bassa Lombardia. In questo caso, volendosi rifare ad una stazione verosimile, sono davvero poche quelle in cui ambientare con senso un deposito locomotive e che non siano troppo grandi per uno spazio domestico. Pertanto, un deposito a rotonda, che tra l'altro occupa una marea di spazio, tenderei ad escluderlo, per ricondurmi a qualcosa di più compatto. Occorre poi giustificare la presenza del deposito, o meglio dire rimessa locomotive ben fornita. Perchè c'è, in mezzo alla Grande Pianura, vista la vicinanza di tanti depositi e rimesse (Cremona, Piacenza, Fidenza, Parma, ecc, giusto i primi che mi vengono in mente)?
Il mio ragionamento parte semplicemente dai rotabili che ho, siamo in piena epoca IV a cavallo con la V. In realtà ho anche alcune vaporiere, ma per la maggior parte siamo in IV. Poi ci sono alcuni modelli molto più recenti, ma un domani credo che li venderò.
Bomby ha scritto:
C'è anche un altro discorso da fare: se questa è la tua prima esperienza o se riprendi in mano il modellismo magari dopo tanti anni, io eviterei di imbarcarmi in un progetto troppo complesso. Nel caso, una stazione come Fiorenzuola riprodotta tout-court, ed anzi un filo ridimensionata (per farla stare nello spazio a disposizione) dovrebbe essere più che sufficiente. Per le manovre c'è lo scalo piuttosto ampio ed anche il Pendolino può sfrecciare tranquillamente, con le varie manovre di precedenza, ecc.
Forse sta qui il vero problema. Ho cominciato a collezionare modellini fin da piccolo, per pura passione. Ho avuto un piccolo plastico di un paio di metri (di quelli già fatti solo da "arredare") che ho venduto da piccolo. Non ho mai approfondito il tema tecnico, norme, fedeltà all'originale etc...è sempre stato semplicemente un hobby, della serie, mi piace lo faccio...anche perchè a parte un paio di diorami non ho mai fatto nulla di che...Quindi al momento, visto che comunque sono sicuro di non poter cominciare il plastico prima di qualche anno, è un semplice esercizio con il sw di progettazione per capire se e cosa potrebbe andare in quella mansarda. Le cose certe sono:
- che amo vederli sfilare, il mio desiderio fin da bambino (ero nel pieno della sua era e andavo a Fiorenzuola solo per vederlo sfrecciare!) era avere un plastico dove il mio etr 450 potesse fare la sua porca figura..ho altri convogli quasi completi, ma non arriviamo ancora alla sua lunghezza..
- ne viene di conseguenza che vorrei un tratto (non è detto che debba essere stazione, vedi il primo progetto) dove possano sfilare in velocità i convogli;
- Ho circa un 40na di loco, da qui nasce l'idea di avere un deposito loco dove farle stazionare;
- sempre relativamente a questo mi piacerebbe avere uno scalo (vedi il primo progetto) dove poter mandare le loco a prendersi il convoglio (da qui il dimensionamento esagerato dello scalo del primo progetto in confronto alla stazione sotterranea)
- Non ho ancora esperienza nel digitale (mi sono allontanato proprio quando nasceva l'interesse) ma sono abbastanza smanettone, quindi non credo di avere particolari difficoltà a farlo in digitale, meglio ancora voglio farlo in digitale e vorrei arrivare ad avere un plastico comandato in automatico dal pc, su cui intervenire io di tanto in tanto per fare una manovra.
Bomby ha scritto:
Se invece questa non è la tua prima esperienza ed hai abbastanza pelo sullo stomaco, io partirei dalla situazione di Fidenza, andando a ridurre (si pota con la motosega, eh!). Al vero si ha:
- MI-BO, doppio binario TE rete fondamentale;
- Fidenza-Salsomaggiore singolo binario TE esercita a spola;
- Fidenza-Cremona, singolo binario, TE, non certo una linea fondamentale;
- Fidenza-Fornovo di Taro, singolo binario TE linea principale.
Ora, è chiaro ed evidente che la situazione è ben intricata, e ficcare il tutto in una stanza per quanto grande essa sia, è un filo complesso, e rischia a nche di essere un progetto fin troppo impegnativo anche per il più esperto. Immedesimiamoci in Angela Merkel ed operiamo qualche taglio con i nostri bei forbicioni di acciaio della Ruhr:
- MI-BO: è la linea principale del nostro impianto, ci degnamo di risparmiarla;
- Fidenza-Salsomaggiore: una linea che negli ultimi anni ha un traffico a spola, aggiunge poco o nulla al complessivo dell'impianto: ZAC!*
- Fidenza-Fornovo: è sì una linea importante, ma anch'essa non aggiunge tanto alla movimentazione dell'impianto: pochi treni locali che fanno la spola, i più importanti si limitano ad una fermata in stazione e a proseguire, per i merci non è neppure necessario il cambio loco, ed il rinforzo viene piazzato a Fornovo od oltre: ZAC!
- Fidenza-Cremona: è una linea con interesse locale ma anche con qualche diretto di passata fama: buona parte dei convogli quindi terminano la corsa qui, compiendo manovre di composizione e scomposizione, inversione loco e quant'altro: si tiene!
* Se rimane spazio, l'aggiunta di questa linea ed il suo esercizio a spola potrebbero aggiungere varietà con poco sforzo, cerchiamo quindi di tenere in buone condizioni il ritaglio.
La configurazione è quindi una,linea a doppio binario in TE con una stazione di diramazione verso una linea di non primaria importanza a binario unico ed elettrificata (in epoca recente), dotata anche di collegamenti diretti, con la possibilità di aggregare una linea a spola. Non male direi. A questo aggiungiamoci un raccordo verso la vetreria Bormioli Rocco, un'azienda chimica e la SSE...
Ci viene fuori una stazione da 6-7, anche 8 binari passanti più scalo ed eventuale tronco per i treni della linea esercita a spola con tanto di rimessa locomotive pienamente giustificata. E poi c'è il doppio inglese più veloce d'Italia (transito in ct a 180 km/h)
Credo di averti risposto un po a tutto...
Sono mancato troppi anni da questo stupendo hobby (ho custodito tutto gelosamente perché sapevo che prima o poi ci sarei tornato dentro!) quindi mi mancano tutti i rudimenti...
Il primo progetto pubblicato è semplicemente frutto del mio divertimento, di quello che in tempo zero avrei fatto senza chiaramente tenere conto di problemi etc...
Spero di aver risposto a tutto!
Per darti un'idea:

