Cita:
Quando fui assunto nelle FS prestai giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana in quanto dipendente statale. Durante i corsi di istruzione professionale fui edotto esaustivamente su quello che ciò comportava. Fra le altre cose mi fu spiegato che potevo (dovevo) rilevare determinate infrazioni, verbalizzarle identificando il responsabile e comminare le previste sanzioni che comunque andavano pagate esclusivamente attraverso versamenti in biglietteria.
Quando nel 1997 fu stabilito definitivamente il nuovo status dell'azienda e del personale, furono organizzati degli aggiornamenti tenuti dal Comandante compartimentale della Polfer, il quale spiegò che, alla luce di alcuni pronunciamenti giurisdizionali (di cui non ricordo gli estremi perché allora non mi interessò di prenderne nota), coloro che avevano prestato il giuramento mantenevano le precedenti prerogative, mentre coloro che non l'avevano fatto dovevano attivare una speciale procedura per esserne parificati.
Da allora io non sono più stato informato di cambiamenti avvenuti nello specifico che riguardino le mie funzioni nell'azienda.
Questo è un passaggio molto interessante, a mio avviso, perché spiega bene un comportamento ricorrente da parte di molti ferrovieri; non a caso sono proprio quelli "da una certa età in su" a questionare con gli appassionati-fotografi e a "spacciarsi" per pubblici ufficiali.
A quanto ne so io le informazioni impartite a suo tempo all'amico erano solo parzialmente corrette e fra l'altro ormai superate da mutamenti legislativi che hanno modificato sostanzialmente oneri ed onori di molti dipendenti del pubblico impiego: anche le maestre elementari, per dire, prestavano giuramento ed erano indicate come "pubblici ufficiali".
Resta il fatto, ad esempio, che l'identificazione di un soggetto era e resta un compito di polizia, e se qualcuno ha spiegato ai propri dipendenti che questa è una loro mansione... non mi stupisco più di tanto, ma ha impartito un'istruzione errata.
Lascio la parola a chi ne sa più di me in materia, anche se qualche capello bianco e un minimo di esperienza nel settore ormai stanno radicando molte delle mie convinzioni.
Ricordo a tutti - in ogni modo - che un conto è fotografare liberamente nelle aree accessibili al pubblico, altro è entrare in aree ferroviarie precluse allo stesso. Nelle quali, ovviamente, RFI è in grado di disciplinare alcuni comportamenti... ma senmpre nel rispetto del diritto costituzionale!