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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: martedì 12 gennaio 2016, 18:13 
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Vorrei esprimere il mio modestissimo parere, nella speranza di non urtare la suscettibilità di nessuno.

Fare modellismo (o collezionismo) in 1/87 ha un solo significato, dato dalla matematica, la geometria, e la conseguente scala di riduzione che è una e una sola: 1/87, per l'appunto.

Un rotabile riprodotto in lunghezza 1/100 risulta artefatto, in quanto la sagoma è in 1/87, almeno di massima, e la lunghezza in 1/100, per cui, non avendo sezione 1/100 risulta falsato ed inevitabilmente compresso, alterato anche dal punto di vista visivo. Quindi poco reale, anche se sicuramente, in caso di plastico a dimensioni "normali" più giocabile (di carrozze Lima in "1/100" ne ho avute una marea quand'ero ragazzino.....).

Se nelle curve strette spancia meno l'1/100 "compresso", è anche vero che si può nascondere la "non conformità" delle curve dentro delle gallerie o comunque dietro a delle scenografie che permettono l'uso, con qualche limitazione, di rotabili lunghi anche su curve dal raggio contenuto, e molti plasticisti illustri citati, ce ne danno esempi chiari e notevoli.

Poi, spazio, portamonete, occhio ed altro, non escluso il gusto, sono tutti parametri rispettabili, e tali rimangono sino a che non si voglia far passare per legge ciò che legge non è (matematica e geometria a parte....).

Per quel che riguarda la scala N, possedendo io modelli in O, HO, ed N appunto, credo che si possa disquisire su tutte le scale, con i relativi pro e contro, senza scendere in frasi o parole che possono essere facilmente male interpretate, nel reciproco rispetto di tutti.

Ve lo dice uno che in merito alla N si è sentito dire di tutto e di più...... :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: martedì 12 gennaio 2016, 19:44 
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VIVA la "0" !!!!!!!!!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: mercoledì 13 gennaio 2016, 12:23 
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friulbahn ha scritto:
VIVA la "0" !!!!!!!!!!!

Per come ci vedo (non la vedo, prorpio ci vedo io :wink: ) ogni tanto mi verrebbe voglia di fare scala 0... Solo che non ho un capannone industriale dismesso a disposizione. :mrgreen:
Con la 0e potrei fare una ferrovia tipo minerario o comunque industriale usando molte parti funzionali della H0 :P


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: mercoledì 13 gennaio 2016, 13:21 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
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Il gioco, per me, rimane la dimensione fondante e fondamentale di questo hobby ed il fermodellismo, come oggi concepito e predicato, la sua aberrazione e mortificazione che ne sta decretando, insieme all'inevitabile passare dei tempi e delle mode, la morte. Detto questo non capisco, con il mare di carrozze bellissime e perfettamente in scala 1/87, di tutte le amministrazioni e di tutte le Epoche, tranne l'attuale, perchè ci si debba intrippare con carrozze unificate in scala 1:100 perchè il plastico ha curve che non consentono di far girare quelle in scala.Come dice bene Voltan l'1:100 è falsato nelle proporzioni e questo risalterà sempre all'occhio non restituendo mai quella sensazione di realtà che, pur non dovendo costituire il feticcio che è diventato, rimane una componente essenziale per l'appagamento che il trenino dà.


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: mercoledì 13 gennaio 2016, 14:38 
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Iscritto il: martedì 9 settembre 2008, 9:45
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Siamo al livello di quando con le trasmissioni TV in 4:3 la gente riempiva gli schermi 16:9 allargando l'immagine. Tutti grassi e ciccioni. Immagini completamente falsate.

Guardate una foto di fianco di una carrozza vera, c'è una certa proporzione tra la lunghezza e l'altezza, che restituisce la l'immagine generale che tutti conosciamo.

In una carrozza riprodotta correttamente in 1:87, ma anche 1:160, 1:120 e tutte le altre scale guardando il modello avrete la stessa proporzione tra altezza e lunghezza, e il modello restituisce l'impressione del reale.

Se prendete un solo parametro (la lunghezza) e lo modificate secondo un valore diverso dall'altezza, la proporzione è completamente falsata, il modello non sembra più nulla di reale.
Mi rifiuto di chiamarlo modelli in 1:100, definizione fuorviante, sono modelli in scala 1:87 con una misura errata, tutto qui.
Nella mia visione del modellismo non trovano posto: visto che si parla di riduzione in scala, usare la stessa scala per gli assi x, y e z mi sembra il minimo....

Poi se a qualcuno piacciono contento lui, mia figlia adora il trenino di legno, mica sbaglia, fa bene perché è adatto a lei. Però non cerca di dimostrarmi che è meglio perché è più robusto, non ha problemi di alimentazione, costa meno...

Ciao, alpiliguri.


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: mercoledì 13 gennaio 2016, 16:29 
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Nome: Antonio M. G.
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Ultima modifica di tonymau il martedì 16 maggio 2017, 8:42, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: mercoledì 13 gennaio 2016, 16:34 
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Iscritto il: lunedì 5 febbraio 2007, 15:58
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Vero.

Quando si trattò di realizzare le tigri, RR non ebbe il coraggio di realizzarle in perfetta 1/87, facendole alte come l'1/80 e lunghe come l'1/87, col risultato di realizzarle col muso schiacciato ed alterato. Questo fu fatto per non deludere i rivarossiani di allora, ancora legati alla vecchia scala, cercando nel contempo di avvicinarsi ai canoni mutati nel frattempo del modellismo italiano....


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 10:14 
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Nome: Armando Pappalardo
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Due note ot velocissime ma di un certo (spero) interesse..

Quei tigroni un po', diciamo sformati, che tra l'altro ricordo di aver letto in fortissimo ritardo nella consegna al tempo (che fosse proprio per l'indecisione sui compromessi di scala?), e che inizialmente creo' fortissima indignazione per un prezzo ai tempi folle, annunciato sui 365 mila lire del tempo, ancora oggi, soprattutto il 652 è molto richiesto...bah! misteri...

Poi mi chiedo come mai in Italia non ci sia stato una specie di discorso come nel Regno Unito...
Qui tutto era 1/80 come in Inghilterra tutto 1/76....
Perchè gli inglesi hanno mantenuto questa scala mentre da noi l'1/80 è pian piano affondato?
In Inghilterra anche altre case si adeguarono alla scala...penso a Liliput o alla stessa Lima...
Da noi l'1/80 venne immediatamente ostracizzato a parte alcuni irriducibili....


Armando


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 10:27 
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Iscritto il: martedì 9 settembre 2008, 9:45
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Località: Breil sur Roya
d 341 ionica ha scritto:
Da noi l'1/80 venne immediatamente ostracizzato a parte alcuni irriducibili....
Armando

L'1:80 NON ESISTE !
Non è mai esistita una scala di riduzione del genere!
Si "usa dire" 1:80 per riferirsi ai modelli FUORI SCALA Rivarossi, che hanno (cito a caso) la lunghezza in 1:93, la larghezza in 1:80, l'altezza in 1:87.... Ovvero si adattavano le misure all'esigenza, con tanti saluti per le proporzioni, completamente falsate!
Trattamento riservato all'Italia, negli stessi anni all'estero Rivarossi produceva in rigoroso 1:87, li non si scherza....

Nulla a che vedere con l'1:76 degli inglesi, che è una vera scala di riduzione. (00). Con il compromesso che lo scartamento non corrisponde, ma l'hanno inventata loro, contenti loro....

Forse è grazie a qualche irriducibile che l'Italia è uscita dal mondo dei giocattoloni carissimi ed è entrata nel modellismo un pelo più serio.

Ciao, alpiliguri.


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 13:28 
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Località: Roma
Cita:
Forse è grazie a qualche irriducibile che l'Italia è uscita dal mondo dei giocattoloni carissimi ed è entrata nel modellismo un pelo più serio.

A parte che Armando intendeva per irriducibili gli amanti dell'1:80.
Con quei giocottaloni, come li chiami tu, si faceva modellismo, si costruivano plastici. Rivarossi era il modellismo ferroviario in stile Italiano. Chi come me ci stava allora, sa che la tanto decantata, oggi, Lima perchè "miracolo" già faceva le cose in 1:87 era considerata e, giustamente, allora, una vera schifezza in confronto. Per l'aspetto approssimato, per l'incapacità di tirare qualche treno composto da poco più di due carrozze, perchè messi sui binari deragliavano immediatamente per quanto era leggeri. Però erano in scala, vuoi mettere? E' vero le misure dei vecchi RR erano aggiustate. ma, oltre al fatto che allora non erano i soli ma era la normalità, lo sapevano fare in un modo da raggiungere un compromesso che faceva si che quei modelli restituivano allora. e lo fanno ancora oggi. una sensazione di realismo, forse solo per le dimensioni abbondanti , che a volte nemmeno modelli odierni, pur perfetti, riescono a dare.
Si è fatto un feticcio di questo assoluto rispetto preciso della scala, e così facendo si è addivenuti a soluzioni che, rispettando la scala, tutto sono tranne che realistiche. Un esempio per tutti le cornici dei 656 Roco, in scala ma che rendono molto meno l'aspetto del frontale delle ben più evidenti e fuori scala ACME. Per non parlare delle assurdità funzionali di particolari che per rispettare la scala sono talmente fragili che basta sfiorarli per rompersi, vedi le scalette dei 432 RR. Rivarossi aveva insegnato una lezione che il risultato finale deve essere oggetto di un sano compromesso tra estetica e funzionalità e lo sapeva fare molto bene per i tempi, altro che giocattoloni, poi sono arrivati una serie di presuntuosi che hanno detto che quel modo di fare non andava più bene, che quello non era modellismo e che bisognava cambiare tutto ed il risultato delle loro elucubrazioni lo abbiamo oggi sotto gli occhi, i plastici non si fanno più ed il fermodellismo è al corto finale, trasformato in collezionismo di soprammobili perfetti, troppo costosi e spesso incapaci di durare qualche ora di più del previsto tempo di rodaggio. Come direbbe Totò "ma fatemi il piacere...."


Ultima modifica di Miura il giovedì 14 gennaio 2016, 13:51, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 13:45 
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Nome: Antonio M. G.
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Ultima modifica di tonymau il martedì 16 maggio 2017, 8:42, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 13:55 
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Cita:
Paragonare la vecchia Lima e la vecchia Rivarossi? Scusate, ma perché? Entrambe le aziende ebbero ambizioni diverse e livello prodotti diversi. Grazie anche a questo durarono a lungo.

E' vero ed allora era ben chiaro, è solo un esempio che ho portato perchè quando si parla di rispetto della scala si tira fuori sempre l'esempio che già la Lima faceva i modelli in 1:87, dimenticando di aggiungere tutto il resto.

Cita:
I modelli sono delicati perché si è voluto il dettaglio, il rispetto della scala, il realismo spinto e perciò è colpa di chi li ha chiesti?

SI,
perchè certe richieste possono avere solo certe risposte che la tecnica permette e siccome non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, a meno forse di non fabbricare modelli in titanio o utilizzare prodotti ultracostosi, quel realismo che si chiede non è realizzabile se non a scapito di qualcos'altro, costo , funzionalità o qualcos'altro.
Il bello è che pur avendo sotto gli occhi esempi evidenti di questa realtà, (andiamo a ripescare il filetto dei motori delle 772?), i contachiodi fanno finta che non sia così.


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 14:36 
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Miura ha scritto:
Per non parlare delle assurdità funzionali di particolari che per rispettare la scala sono talmente fragili che basta sfiorarli per rompersi, vedi le scalette dei 432 RR.

Le scalette ce le ha anche il 432 Roco, sono fatte di una plastica elastica e non si rompono. Più che le dimensioni conta l'intelligenza di chi progetta, ci sono materiali adatti e altri no.

Miura ha scritto:
i plastici non si fanno più ed il fermodellismo è al corto finale, trasformato in collezionismo di soprammobili perfetti, troppo costosi e spesso incapaci di durare qualche ora di più del previsto tempo di rodaggio. Come direbbe Totò "ma fatemi il piacere...."

Sono abbonato a Loco Revue da anni, ogni mese mi stupisco di quanti plastici nuovi riescano a presentare, e di che livello. Non so in Italia, all'estero i plastici si fanno, sempre più realistici e discussioni in cui si giustificano le carrozze compresse non ne ho mai viste. Il rispetto della scala è un dato acquisito e nessuno rimpiange i tempi andati, poi ovviamente la richiesta di robustezza esiste, proprio perché i modelli sono usati sui plastici.

Ciao, alpiliguri.


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 15:12 
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Cita:
Le scalette ce le ha anche il 432 Roco, sono fatte di una plastica elastica e non si rompono. Più che le dimensioni conta l'intelligenza di chi progetta, ci sono materiali adatti e altri no.

Vero! Però poi vai a spiegare che è per questo, insieme ad altre cosucce, che quello ROCO, quando uscirono, costava 70 euro in più, soprattutto a quelli che vogliono pagare come se fosse un giocattolone, una cosa fatta con certi criteri per soddisfare i requisiti pretesi.


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 Oggetto del messaggio: Re: SCALA 1/100: LA RIVINCITA !! replico a .... !
MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 16:42 
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Nome: Armando Pappalardo
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 0:52
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Località: San Germano Vi/Cropani Marina Cz
Nessuna nostalgia di scale " del passato ".
Ripenso cmq alle pagine finali di italmodel ferrovie, ai concorsi sui plastici più curati o le elaborazioni dei modelli: penso ci siano state schiere di modellisti che hanno elaborato e giocato con i modelli imperfetti del tempo e mai e poi mai li avrebbero chiamati giocattoloni.

Armando


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