in un plastico posso, anziché pensare ad una impossibile riproduzione in scala 1/87 della realtà, scegliere una modalità sintetico/evocativa della stessa aiutandomi anche con compressione prospettica dei vari piani con utilizzo di scale e livelli di dettaglio diversi nella realizzazione del paesaggio... ed ecco che ciò che misurato in 1/87 sarebbe poco più che un mucchio di massi franati si trasforma in un plausibile rilievo collinare con castello.... impossibile riassumere i concetti in poche frasi od immagini..... se passate da Trento potremmo ragionarne di fronte al plastico del gruppo Pocher per poi passare ad una sana merenda in 1/1 innaffiata con Teroldego in bicchieri in sana 1/1 e non 1/100
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.... durante la quale potrei meglio illustrare perché stazioni di plastici domestici e relativi tracciati, forzatamente con curve e geometria scambi fuoriscala, ne possano guadagnare dall'utilizzo dell'1/100 in lunghezza...vista anche la necessaria compressione della lunghezza utile dei binari di stazione...
da ragazzo avendo al paese uno spazio molto grande optai per la riproduzione in scala 1/87 della locale stazione (binario corsa, binario d'incrocio e piccolo scalo.....sarebbe mancato però lo spazio per il corretto posizionamento dei segnali di protezione di II categoria..... rinunciai ben presto non per questo motivo ma per l'assoluta monotonia e totale mancanza d'attrattiva, per me innanzitutto, di un plastico siffatto....
Mai visitato il "teatro olimpico" del Palladio a Vicenza? che dire dei "trompe l'oeil" essenziali in tanti nostri edifici monumentali?
insisto in questa mia legittima interpretazione del modellismo senza nulla togliere ad altre concezioni dello stesso