I carri scudo penso vadano bene. Siamo lì come lunghezza (se il loro scopo è ridurre la massa per metro lineare).
ste.klausen21 ha scritto:
snajper ha scritto:
... e usare ... locomotive a vapore per movimentarlo?
Se può interessare ...
Cercando con Google ho visto quei carri nelle seguenti acciaierie : Trieste, Piombino, Taranto.
Non escludo che ci siano altrove, ma in altre acciaierie non ho trovato l' altoforno (se è quello molto alto coi due tubi che scendendo dall' alto si biforcano). Hanno altri sistemi ?
Fra quelle in cui non ho trovato l' altoforno c' è quella di Bolzano, ove alla fine degli anni '70 vidi manovrare una Gr 740. Poteva essere di servizio ai carri dell' altoforno (poi, magari, successivamente demolito) ?
Un' acciaieria molto grande la vidi a Thionville nei primi '90, passando in autostrada, ma oggi al suo posto ci sono villette a schiera.
Stefano Minghetti
Il guaio è che con la concorrenza mondiale seguita alla fine della Guerra Fredda, il cosiddetto ciclo integrale (dal minerale al prodotto finito) in Occidente diventa antieconomico. Ci sarebbe una questione (più politica che tecnica) se ogni stato debba o meno conservarsi un embrione di industria pesante in casa.
Non è detto che un'acciaieria abbia altiforni, anzi: moltissime lavorano (in genere da rottame) con forni elettrici e raffinano il metallo ottenuto come richiesto in genere dal mercato.
Le acciaierie lorenesi (Hagondange, Thionville) sono state, non sto a dire se assurdamente o meno, abbandonate perchè antieconomiche, per questo oggi ci sono le villette dove una volta c'erano gli altiforni (a Hagondange volevano fare una "Disneyland dei Puffi" sull'area dell'acciaieria

non so se l'hanno poi realizzata). Se ci sarà da pentirsi di questa decisione, non sta a me dirlo. Anche le famose acciaierie americane di Pittsburgh sono sparite, non è un problema solo europeo. Dico
un problema in quanto la necessità di avere simili produzioni potrebbe ripresentarsi.